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La nostra vita a Km 0



Vivere a Km 0: una moda o uno stile di vita? Probabilmente ora è entrambe le cose ma ci sono sempre di più le condizioni perché diventi un vero modus vivendi, non solo a tavola ma 24 ore su 24. Sono già in molti a praticarlo soprattutto per la scelta del cibo ma come testimonia il libro scritto da Beatrice Scappini sono molte altre le azioni importanti possibili, vedi ad esempio… vestire e abitare.

Sostenibile

Beatrice Scappini ama definirsi “innamorata della Vita nelle sue infinite sfaccettature”, ha una formazione economico-aziendale e di sostenibilità, si appassiona a trovare il punto di incontro tra gli elementi della realtà, persino i più diversi.



È giusto dire che il Km 0 non è solo un concetto da mettere in pratica ma è anche una condizione mentale?


Sì è corretto. Il Km 0 che significa vivere la dimensione locale e valorizzare ciò che ci è prossimo fisicamente, ci permette di essere sereni mentalmente, più liberi e di poter godere maggiormente della vita in termini economici sociali ed ambientali.
Questi benefici sono garantiti dal fatto che le nostre risorse sono direttamente (o quasi) sotto il nostro controllo, cioè la sussistenza e l’abbondanza dipendono dalla politica, dalle imprese, dalle banche, dalle scuole e dalle istituzioni territoriali, realtà con cui interagiamo direttamente e di cui conosciamo i volti e le storie. Il Km 0 è connaturale all’essere umano infatti solo da due secoli viviamo una vita globalizzata mentre da sempre abbiamo valorizzato ciò che il territorio composto di risorse ambientali, economiche, culturali, scientifiche e sociali offriva.
Quindi a livello mentale il km 0 ci aiuta nel valorizzare ciò che mi è prossimo aiutandomi così a goderne e a responsabilizzarmi nel conservarle e gestirle.





Il Km 0 è applicabile e auspicabile in tutti gli aspetti della nostra vita?


Il Km 0 è conosciuto soprattutto per l’acquisto di cibo proveniente dal territorio locale, ma è anche molto di più. Vivere a Km 0 significa valorizzare ciò che è vicino a noi fisicamente, un principio che possiamo applicare in ogni ambito della vita sia per le scelte quotidiane e sia per le scelte importanti. Il Km 0 è anche auspicabile perché una comunità locale che dipende soprattutto sulle risorse umane, economiche, ambientali e culturali locali offre l’opportunità alle persone di essere libere e responsabili della propria prosperità.
Per esempio un’economia a Km 0 permette lavoro, ricchezza, collaborazione sul territorio riducendo lo stress di instabilità legato a variabili globali che non si possono controllare, o su cui non riusciamo ad influire. Mentre avere una relazione umana diretta con i politici che ci rappresentano, con i fornitori di energia, di alimenti, di prodotti e servizi, e con chi gestisce l’educazione e la sanità ci rende la vita partecipata e piena di contenuto.


Fonte: Gruppo Editoriale Macro

Di Alessandro Docali06/10/2014 Consigli e idee

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