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Il caffè sospeso

Il caffè sospeso è una tradizione partenopea nata circa a metà dell’Ottocento. In pratica il cliente paga un caffè in più, che resta a disposizione di chi non se lo può permettere. In questo modo, quando una persona povera entra nel bar, può chiedere se è rimasto un caffè sospeso e, in caso affermativo, ricevere un caffè come se fosse stato offerto dal primo cliente.

Caffè sospeso

Con il boom economico questa tradizione è stata abbandonata fino quasi a scomparire, per poi essere ripresa in tempi di crisi. Nel 2011 nasce perfino un coordinamento nazionale, la Rete del caffè sospeso, che conta una sessantina di iscritti tra bar, festival e associazioni che hanno sposato la causa. Anche all’estero non è raro imbattersi in questa tradizione, soprattutto in Spagna (cafés pendientes), Francia, Belgio, Irlanda, Canada e Argentina.

 

Seguendo il successo di questa iniziativa, alcuni commercianti hanno pensato di estendere l’idea anche ad altri prodotti, come ad esempio il pane. Nasce così il “pane in attesa” che funziona con un principio molto simile a quello del caffè sospeso: i clienti possono lasciare qualche moneta in più in un apposito contenitore. In ogni esercizio che si unisce all’iniziativa viene predisposto un banchetto o un corner dove sono pronti i sacchetti, vuoti. Nel momento in cui i cittadini bisognosi ne faranno richiesta, il fornaio metterà il pane nel cartone (presumibilmente fino a un massimo di cinque panini) e detrarrà l’importo corrispondente dal contenitore per le donazioni.

 

Per sostenere e diffondere queste iniziative di solidarietà mettiamo a disposizione queste due immagini che potete liberamente scaricare, stampare (mi raccomando, su carta riciclata) e affiggere nei vostri locali.

 

Buon caffè a tutti.

 Pane in attesa

 

 

Fonti: La Stampa, Lecce Prima, Wikipedia, Rete del caffè sospeso.

Scarica qui Caffè sospeso

Di Alessandro Docali02/05/2014 Consigli e idee

Una risposta a “Il caffè sospeso”

  1. Marco scrive:

    Quel che è triste è che in una città come Milano, OGNI GIORNO, mi risulta vengano buttati 180 quintali di pane.
    I dati sono di qualche anno fa: spero che nel frattempo la situazione sia cambiata!

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