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Liberambiente: la differenziata incentivante esiste già … e crea lavoro!


Liberambiente è un network nato a fine 2009 che cambia l’approccio alla raccolta differenziata, trasformando i rifiuti in risorse e offrendo nuove opportunità di lavoro.




Come spiegato da Nino Lo Bello in occasione di Fa’ la cosa giusta! (nel video qui sopra), il progetto è semplice: i cittadini conferiscono rifiuti di qualità in un centro di raccolta e ricevono in cambio prodotti di consumo.

I centri di raccolta (ecopunti) sono infatti dei veri e propri negozi che convertono i rifiuti in punti spesa. Il cliente viene innanzitutto educato alla raccolta differenziata, imparando ad esempio a distinguere i diversi tipi di plastica, a dividere il vetro chiaro da quello scuro, a conferire un rifiuto pulito e così via.

E’ bene sottolineare che l’ecopunto non tratta il rifiuto (al massimo lo compatta) ma si limita a conferirlo al CONAI.

Questo processo, che non costa un centesimo alle amministrazioni locali, si sta sviluppando con successo in Sicilia come sistema integrativo nella gestione della raccolta differenziata.

Il progetto coinvolge ad oggi circa una decina di paesi: il primo ecopunto è nato a Niscemi, poi Barcellona P.G., Terrasini e si è presto sviluppato in altri comuni. Se si pensa che, dietro ad ogni ecopunto, c’è una cooperativa che impiega in media 3 persone nella struttura, ci si rende conto che i numeri iniziano ad essere importanti.

Grazie alla direttiva comunitaria 2008/98 i materiali conferiti non sono considerati rifiuti ma post consumo – fattore che non rende necessaria l’iscrizione della cooperativa all’albo dei gestori dei rifiuti. Si tratta di un prodotto pulito e separato che, una volta valutata l’idoneità, viene pesato e convertito in punti (come con la tessera del supermercato).

Ciascun ecopunto ha inoltre la totale libertà nella scelta dei prodotti da vendere, come ci conferma la responsabile di Liberambiente Silvia Coscienza, scelta che spesso ricade sui prodotti a km zero.

Per maggiori informazioni sul network Liberambiente potete visitare il loro sito.





Di Alessandro Docali19/04/2015 Scelta Etica

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