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JBJ Soul Kitchen – Il ristorante dove si paga con il volontariato



Jon Bon Jovi è un musicista/attore famoso in tutto il mondo. Pochi però lo conoscono la sua attività di filantropo.


jbj soul



Nel 2005, con l’uscita dell’album Have a nice day, sostiene il lavoro dell’organizzazione no profit Habitat for humanity donando due duplex. Il video della canzone Who says you can’t go home, registrato a Philadelphia, è stato studiato per promuovere proprio l’attività di questa organizzazione.





Nel 2006 fonda la Jon Bon Jovi Soul Foundation, una fondazione che si batte per contrastare le disparità economiche, per rompere il circolo di povertà e aiutare i senzatetto, attraverso programmi di avviamento al lavoro e permettendo di ottenere abitazioni a prezzi accessibili.
Nello stesso anno, la sua fondazione diventa partner del progetto H.O.M.E., per la ricostruzione di 15 abitazioni nel nord Philadelphia (progetto concluso l’anno seguente).


Nel 2007 collabora con Habitat for Humanity in un progetto di 3 anni per la costruzione di 150 unità abitative nella contea di Los Angeles.


Nel 2008, sempre con il progetto H.O.M.E., si impegna a ristrutturare il Saint Elizabeth Recovery Residence di Philadelphia, una struttura che offre assistenza ai veterani.
Lo stesso anno inizia la costruzione di 5 nuove abitazioni a Detroit (la prima conclusa nello stesso anno) e 51 a Newark, nel New Jersey. Le abitazioni sono pensate apposta per persone con reddito basso e necessità speciali.


Dal 2009 al 2011 continua l’attività di sostegno a persone in difficoltà con moltissimi progetti di natura sociale (guarda qui).


Nel 2011 apre il JBJ Soul Kitchen, un ristorante che non ha un listino prezzi e dove si può mangiare pagando con una donazione oppure facendo volontariato. La mission del ristorante è quella di servire piatti freschi, salutari e, quando possibile, biologici. In aggiunta, i volontari possono essere guidati verso una formazione lavorativa all’interno del ristorante.


Ci auguriamo che altre celebrità seguano l’esempio di questo artista/filantropo, il cui motto continua ad essere “think global, act local”.

 

Di Alessandro Docali30/03/2015 Scelta Etica

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