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Cannabis – L’uso medico e terapeutico in Italia



“L’uso medico della cannabis non può essere considerato una terapia propriamente detta, bensì un trattamento sintomatico di supporto ai trattamenti standard, quando questi ultimi non hanno prodotto gli effetti desiderati, o hanno provocato effetti secondari non tollerabili, o necessitano di incrementi posologici che potrebbero determinare la comparsa di effetti collaterali”.

il filo di canapa






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Così si legge sul “bugiardino” dedicato alla cannabis, pubblicato dal ministero della Salute sulla “Gazzetta Ufficiale” nel dicembre 2015, pochi giorni dopo aver emanato il Decreto 279/2015 sull’uso terapeutico della pianta.
Il decreto individua nel ministero della Salute l’organo statale competente in materia; in particolare, il ministero autorizza la coltivazione “per la produzione di medicinali di origine vegetale a base di cannabis, sostanze e preparazioni vegetali”; individua le aree coltivabili; importa, esporta e distribuisce il materiale vegetale sul territorio nazionale; “provvede alla determinazione delle quote di fabbricazione di sostanza attiva di origine vegetale a base di cannabis sulla base delle richieste delle Regioni e delle Provincie autonome”, informandone l’International narcotics control board delle Nazioni Unite (www.incb.org).




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Il decreto 279/2015 (disponibile sul sito www.salute.gov.it) è poi completato da un “allegato tecnico per la produzione nazionale di sostanze e preparazioni di origine vegetale a base di cannabis” (il nostro bugiardino), dove sono illustrati anche gli impieghi della canapa medica, ovvero:
- analgesico in patologie come la sclerosi multipla e lesioni al midollo spinale (“spasticità associata al dolore”);
- analgesico nel dolore cronico, specie quando ha origine dal sistema nervoso (“dolore neurogeno”);
- combatte il disturbo neurologico causato da spostamenti (chinetosi) e il senso di “nausea e vomito causati da chiemioterapia, radioterapia, terapie per Hiv”;
- stimolante per l’appetito;
- abbassa la pressione arteriosa (“ipotensivo”) nel glaucoma, una malattia che colpisce il nervo ottico;
- riduce “i movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Gilles de la Tourette”, che provoca tic motori e fonetici.
Queste indicazioni del decreto, tuttavia, sono per esclusione, cioè vengono autorizzate solo dopo il fallimento di altre terapie. Un aspetto non secondario, che ha suscitato molte critiche non solo nel mondo dell’attivismo della canapa medica, ma anche tra i professionisti.


Tratto da IL FILO DI CANAPA – L’eco pianta del Futuro, di Chiara Spadaro, ed. Altreconomia.


Di seguito l’intervento completo di Chiara Spadaro in occasione di Fa’ la cosa giusta! Fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili.




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Di Alessandro Docali12/06/2016 Libri

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