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Cina: clonazione su scala industriale

La Cina sta clonando maiali su scala industriale, secondo un rapporto della BBC che evidenzia le nuove tecnologie utilizzate per la produzione di massa degli animali.

L’istituto di genomica di Pechino (BGI) produce circa 500 maiali al giorno, portando la struttura al primo posto mondiale nella creazione di cloni animali. E’ anche al primo posto per il sequenziamento di alcune specie animali, in particolare quelle “carine” o “con un buon sapore”. L’istituto ha un centro per il sequenziamento con 156 macchinari, enorme se paragonato con il Wellcome Trust Sanger Institute (l’istituto europeo più grande) vicino a Cambridge, che ne conta 30.

Wang Jun, l’amministratore delegato del BGI, dice che la scelta di quale specie debba essere sequenziata, viene presa sulla scorta di “quanto sia buona” (da mangiare) o “quanto sia carina”. Alla BBC ha dichiarato:”tutte quelle specie carine: panda, orsi polari, pinguini. Bisogna davvero sequenziarli – è come digitalizzare tutte le specie meravigliose”.

Il BGI produce maiali in massa per testare nuovi farmaci e trattare alcune patologie come l’Alzheimer, in quanto questi animali hanno una struttura genetica simile a quella umana.

I tecnici inseriscono una sonda in fibra ottica all’interno dell’utero della scrofa e successivamente impiantano un embrione allo stadio iniziale preparato in laboratorio. Queste operazioni vengono eseguite 2 volte al giorno e la percentuale di successo oscilla tra 70 e 80 percento.

Molti degli animali del centro sono stati modificati geneticamente e, alcuni di loro, sono addirittura cloni di cloni.

L’istituto è stato fondato nel 1999 e cerca di rimpiazzare costosi macchinari con le persone, per una rapida ed economica “clonazione manuale”, di cui beneficerà la popolazione: cibi più saporiti e farmaci migliori.

Possiamo clonare su scale molto ampie – afferma il Dr. Yutao Du – dalle 30 alle 50 persone si occupano del processo, una vera fabbrica di cloni”.

In dicembre, il primo ministro inglese David Cameron, ha siglato un accordo con la Cina per l’esportazione dal Regno Unito di sperma di maiale, per un valore di 45 milioni di sterline.

Nonostante sia la patria di circa la metà dei maiali del pianeta – e anche il maggior consumatore mondiale – le autorità di Pechino sono preoccupate della qualità delle loro scorte. Il progetto prevede che venga migliorato il patrimonio genetico degli animali inglesi e, già dal prossimo anno, almeno quattro centri per l’inseminazione artificiale saranno pronti all’esportazione.

 

Fonte The Independent

Di Alessandro Docali19/01/2014 Salute

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